Texto utilizado para esta edición digital:
Ariosto, Ludovico. La Lena. In: Bonino, Guido Davico (ed.) Il teatro Italiano, vol. 2, La commedia del Cinquecento. Torino: Einaudi Editore, 1977. Repr. https://www.liberliber.it/online/autori/autori-a/ludovico-ariosto/la-lena/ (2002).
- Tronch Pérez, Jesús
Persone
| Corbolo, famiglio di Flavio |
| Flavio, patrone giovane |
| Lena, ruffiana |
| Fazio, vecchio |
| Ilario, padre di Flavio |
| Egano, vecchio |
| Pacifico, marito di Lena |
| Cremonino, famiglio |
| Giuliano |
| Torbido, perticatore |
| Gemignano |
| Bartolo |
| Magagnino, sbirro |
| Spagnuolo, sbirro |
| Menica, massara di Fazio |
| Staffieri, dui |
| Menghino, famiglio di Fazio |
Prologo
Ecco La Lena, che vuol far spettacolo
un'altra volta di sé, né considera
che se l'altr'anno piacque, contentarsene
dovrebbe, né si por ora a pericolo
di non piacervi: che 'l parer de gli uomini
molte volte si muta, et il medesimo
che la matina fu, non è da vespero.
E s'anco ella non piacque, che piú giovane
era alora e piú fresca, men dovrebbevi
ora piacer. Ma la sciocca s'imagina
d'esser piú bella, or che s'ha fatto mettere
la coda dietro; e parle che, venendovi
con quella inanzi, abbi d'aver piú grazia
che non ebbe l'altr'anno, che lasciòvisi
veder senz'essa, in veste tonda e in abito
da questo, ch'oggi s'usa, assai dissimile.
E che volete voi? La Lena è simile
all'altre donne, che tutte vorrebbono
sentirsi dietro la coda, e disprezzano
(come sien terrazzane, vili e ignobili)
quelle ch'averla di rietro non vogliono,
o per dir meglio, ch'aver non la possono:
perché nessuna, o sia ricca o sia povera,
che se la possa por, niega di porsela.
La Lena, in somma, ha la coda, e per farvila
veder, un'altra volta uscirà in publico;
di voi, donne, sicura, che laudarglila
debbiate; et è sicura anco de i giovani,
ai quali sa che le code non spiaceno,
anzi lor aggradiscono, e le accettano
per foggia buona e da persone nobili.
Ma d'alcuni severi et increscevoli
vecchi si teme, che sempre disprezzano
tutte le fogge moderne, e sol laudano
quelle ch'al tempo antico si facevano.
Ben sono ancora de i vecchi piacevoli,
li quai non hanno le code a fastidio
et han piacer de le cose che s'usano.
Per piacer, dunque, a questi e a gli altri che amano
le foggie nuove, vien La Lena a farvisi
veder con la sua coda. Quelli rigidi
del tempo antico faran ben, levandosi,
dar luogo a questi, che la festa vogliono.
Prologo primo de La Lena inanzi che fusse ampliata di due scene
Dianzi ch'io viddi questi gentilomini
qui ragunarsi, e tante belle gioveni,
io mi credea per certo che volessino
ballar, che 'l tempo me lo par richiedere;
e per questo mi son vestito in maschera.
Ma poi ch'io sono entrato in una camera
di queste, e ho veduto circa a sedici
persone travestite in diversi abiti,
e che si dicon l'un l'altro, e rispondono
certi versi, m'avveggio che far vogliono
una de le sciocchezze che son soliti,
ch'essi comedie chiamano e si credono
di farle bene. Io che so quel che detto mi
ha il mio maestro, che fra le poetiche
invenzïon non è la piú difficile,
e che i poeti antiqui ne facevano
poche di nuove, ma le traducevano
dai Greci, e non ne fe' alcuna Terenzio
che trovasse egli; e nessuna o pochissime
Plauto, di queste ch'oggidí si leggono;
non posso non maravigliarmi e ridere
di questi nostri, che quel che non fecero
gli antiqui loro, che molto piú seppono
di noi in questa e in ogni altra scïenzia,
essi ardiscan di far. Tuttavia, essendoci
già ragunati qui, stiamo un po' taciti
a riguardarli. Non ci può materia,
ogni modo, mancar oggi da ridere,
che, se non rideremo de l'arguzia
de la comedia, almen de l'arroganzia
del suo compositor potremo ridere.
ATTO PRIMO
SCENA PRIMA
SCENA SECONDA
SCENA TERZA
ATTO SECONDO
SCENA PRIMA
SCENA SECONDA
SCENA TERZA
ATTO TERZO
SCENA PRIMA
SCENA SECONDA
SCENA TERZA
SCENA QUARTA
SCENA QUINTA
SCENA SESTA
SCENA SETTIMA
SCENA OTTAVA
SCENA NONA
ATTO QUARTO
SCENA PRIMA
SCENA SECONDA
SCENA TERZA
SCENA QUARTA
SCENA QUINTA
SCENA SESTA
SCENA SETTIMA
SCENA OTTAVA
SCENA NONA
ATTO QUINTO
SCENA PRIMA
SCENA SECONDA
SCENA TERZA
SCENA QUARTA
SCENA QUINTA
SCENA SESTA
SCENA SETTIMA
SCENA OTTAVA
SCENA NONA
SCENA DECIMA
SCENA UNDICESIMA
SCENA DODICESIMA
