SCENA V
Lelio e detto.
Lelio
Signor padre, di voi appunto cercava.
Pantalone
Sior fio, vegnì giusto a tempo. Diseme, cognosseu a Napoli un certo sior Masaniello Capezzali?
Lelio
L'ho conosciuto benissimo. (Costui sa tutte le mie bizzarrie, non vorrei che mio padre gli scrivesse.)
Pantalone
Elo un omo de garbo? Un omo schietto e sincero?
Lelio
Era tale, ma ora non è più.
Lelio
Perchè il poverino è morto.
Pantalone
Da quando in qua xelo morto?
Lelio
Prima ch'io partissi da Napoli.
Pantalone
No xè tre mesi che sè partio da Napoli?
Pantalone
Ve voggio dar una consolazion; el vostro caro amigo sior Masaniello xè resuscità.
Pantalone
Vardè, questo xelo el so carattere?
Lelio
Oibò, non è suo carattere. (Pur troppo è suo, che diavolo scrive?)
Pantalone
Seu seguro che nol sia el so carattere?
Lelio
Son sicurissimo... E poi, se è morto.
Pantalone
(O che ste fede xè false, o che mio fio xè el prencipe dei busiari. Ghe vol politica per scoverzer la verità.)
Lelio
(Sarei curioso di sapere che cosa contien quella lettera.) Signor padre, lasciatemi osservar meglio, s'io conosco quel carattere.
Pantalone
Sior Masaniello no xelo morto?
Lelio
È morto senz'altro.
Pantalone
Co l'è morto, la xè fenia. Lassemo sto tomo da parte, e vegnimo a un altro. Cossa aveu fatto al dottor Balanzoni?
Pantalone
A lu gnente; ma a so fia?
Lelio
Ella ha fatto qualche cosa a me.
Pantalone
Ella a ti? Cossa diavolo te porla aver fatto?
Lelio
Mi ha incantato, mi ha acciecato. Dubito che mi abbia stregato.
Pantalone
Contime mo, com'ela stada?
Lelio
Jeri, verso sera, andava per i fatti miei. Ella mi vide dalla finestra; bisogna dire che l'abbia innamorata quel certo non so che del mio viso, che innamora tutte le donne, e mi ha salutato con un sospiro. Io, che quando sento sospirar una femmina, casco morto, mi son fermato a guardarla. Figuratevi! I miei occhi si sono incontrati nei suoi. Io credo che in quei due occhi abbia due diavoli, mi ha rovinato subito, e non vi è stato rimedio.
Pantalone
Ti xè molto facile a andar zo col brenton. Dime, gh'astu fatto una serenata?
Lelio
Oh pensate! Passò accidentalmente una serenata. Io mi trovai a sentirla. La ragazza ha creduto che l'avessi fatta far io, ed io ho lasciato correre.
Pantalone
E ti t'ha inventà d'esser stà in casa dopo la serenata?
Lelio
Io non dico bugie. In casa ci sono stato.
Pantalone
E ti ha cenà con ella?
Lelio
Per dirvi la verità, sì signore, ho cenato con lei.
Pantalone
E no ti gh'ha riguardo a tôrte ste confidenze con una putta?
Lelio
Ella mi ha invitato, ed io sono andato.
Pantalone
Te par che un omo maridà abbia da far de ste cosse?
Lelio
È vero, ho fatto male: non lo farò più.
Pantalone
Maridà ti xè certo.
Lelio
Quando non fosse morta mia moglie.
Pantalone
Perchè ala da esser morta?
Lelio
Può morire di parto.
Pantalone
Se la xè in siè mesi.
Pantalone
Dime un poco. Sastu chi sia quella siora Rosaura, colla qual ti ha parlà e ti xè stà in casa?
Lelio
È la figlia del dottor Balanzoni.
Pantalone
Benissimo: e la xè quella che stamattina t'aveva proposto de darte per muggier.
Lelio
M'avete detto la figlia d'un bolognese.
Pantalone
Ben, el dottor Balanzoni xè bolognese.
Lelio
(da sè) (Oh diavolo, ch'ho io fatto!)
Pantalone
Cossa distu? Se ti geri libero, l'averessistù tiolta volentiera?
Lelio
Volentierissimo, con tutto il cuore. Deh, signor padre, non la licenziate; non abbandonate il trattato, pacificate il signor Dottore, teniamo in buona fede la figlia. Non posso vivere senza di lei.
Pantalone
Ma se ti xè maridà.
Lelio
Può essere che mia moglie sia morta.
Pantalone
Queste le xè speranze da matti. Abbi giudizio, tendi a far i fatti toi. Lassa star le putte. Siora Rosaura xè licenziada, e per dar una sodisfazion al Dottor, te tornerò a mandar a Napoli.
Lelio
No, per amor del cielo.
Pantalone
No ti va volentiera a veder to muggier?
Lelio
Ah, voi mi volete veder morire!
Lelio
Morirò, se mi private della signora Rosaura.
Pantalone
Ma quante muggier voressistu tior? Sette, co fa i Turchi?
Pantalone
Ben, ti gh'ha siora Briseide.
Lelio
Oimè... Briseide...
Lelio
Signor padre, eccomi a' vostri piedi.
(s'inginocchia)
Pantalone
Via mo, cossa vorressi dir?
Lelio
Vi domando mille volte perdono.
Pantalone
Mo via, no me fè penar.
Lelio
Briseide è una favola, ed io non sono ammogliato.
Pantalone
Bravo, sior, bravo! Sta sorte de panchiane piantè a vostro pare? Leveve su, sier cabalon, sier busiaro; xela questa la bella scuola de Napoli? Vegnì a Venezia, e appena arrivà, avanti de veder vostro pare, ve tacchè con persone che no savè chi le sia, dè da intender de esser napolitan, Don Asdrubale de Castel d'Oro, ricco de milioni, nevodo de prencipi, e poco manco che fradello de un re; inventè mille porcaríe in pregiudizio de do putte oneste e civil. Sè arrivà a segno de ingannar el vostro povero pare. Ghe dè da intender che sè maridà a Napoli: tirè fuora la siora Briseide, sior Policarpio, el relogio de repetizion, la pistòla; e permettè che butta via delle lagreme de consolazion per una niora imaginaria, per un nevodo inventà e lassè che mi scriva una lettera a vostro missier, che sarave sta' fidecommisso perpetuo alla posta de Napoli. Come diavolo feu a insuniarve ste cosse? Dove diavolo troveu la materia de ste maledette invenzion? L'omo civil no se destingue dalla nascita, ma dalle azion. El credito del marcante consiste in dir sempre la verità. La fede xè el nostro mazor capital. Se no gh'avè fede, se no gh'avè reputazion, sarè sempre un omo sospetto, un cattivo mercante, indegno de sta piazza, indegno della mia casa, indegno de vantar l'onorato cognome dei Bisognosi.
Lelio
Ah, signor padre, voi mi fate arrossire. L'amore che ho concepito per la signora Rosaura, non sapendo esser quella che destinata mi avevate in isposa, mi ha fatto prorompere in tali e tante menzogne, contro la delicatezza dell'onor mio, contro il mio sincero costume.
Pantalone
Se fusse vero che fussi pentio, no sarave gnente. Ma ho paura che siè busiaro per natura, e che fe pezo per l'avegnir.
Lelio
No certamente. Detesto le bugie e le aborrisco. Sarò sempre amante della verità. Giuro di non lasciarmi cader di bocca una sillaba nemmeno equivoca, non che falsa. Ma per pietà, non mi abbandonate. Procuratemi il perdono dalla mia cara Rosaura, altrimenti mi vedrete morire. Anche poc'anzi, assalito dall'eccessiva passione, ho gettato non poco sangue travasato dal petto.
Pantalone
(Poverazzo! El me fa peccà.) Se me podesse fidar de ti, vorave anca procurar de consolarte: ma gh'ho paura.
Lelio
Se dico più una bugia, che il diavolo mi porti.
Pantalone
Donca a Napoli no ti xè maridà.
Pantalone
Gh'astu nissun impegno con nissuna donna?
Lelio
Con donne non ho mai avuto verun impegno.
Pantalone
Nè a Napoli, nè fora de Napoli?
Lelio
Non direi più una bugia per tutto l'oro del mondo.
Pantalone
Gh'astu le fede del stato libero?
Lelio
Non le ho, ma le aspetto a momenti.
Pantalone
Se le fusse vegnue, averessistu gusto?
Lelio
Il ciel volesse; spererei più presto conseguir la mia cara Rosaura.
Pantalone
Varda mo. Cossa xele queste?
(dà le fedi a Lelio)
Lelio
Oh me felice! Queste sono le mie fedi dello stato libero.
Pantalone
Me despiase che le sarà false.
Lelio
Perchè false? Non vedete l'autentica?
Pantalone
Le xè false, perchè le spedisse un morto.
Pantalone
Varda, le spedisse sior Masaniello Capezzali, el qual ti disi che l'è morto che xè tre mesi.
Lelio
Lasciate vedere; ora riconosco il carattere. Non è Masaniello, il vecchio, che scrive; è suo figlio, il mio caro amico.
(ripone le fedi)
Pantalone
E el fio se chiama Masaniello, come el pare?
Lelio
Sì, per ragione di una eredità, tutti si chiamano col medesimo nome.
Pantalone
L'è tanto to amigo, e no ti cognossevi el carattere?
Lelio
Siamo sempre stati insieme, non abbiamo avuto occasione di carteggiare.
Pantalone
E ti cognossevi el carattere de so pare?
Lelio
Quello lo conoscevo, perchè era banchiere e mi ha fatto delle lettere di cambio.
Pantalone
Ma xè morto so pare, e sto sior Masaniello no sigilla la lettera col bolin negro?
Lelio
Lo sapete pure: il bruno non si usa più.
Pantalone
Lelio, no vorria che ti me contassi delle altre fandonie.
Lelio
Se dico più una bugia sola, possa morire.
Pantalone
Tasi là, frasconazzo. Donca ste fede le xè bone?
Lelio
Buonissime; mi posso ammogliar domani.
Pantalone
E i do mesi e più che ti xè stà a Roma?
Lelio
Questo non si dice a nessuno. Si dà ad intendere che sono venuto a dirittura da Napoli a Venezia. Troveremo due testimoni che l'affermeranno.
Pantalone
Da resto po, non s'ha da dir altre busie.
Lelio
Questa non è bugia, è un facilitare la cosa.
Pantalone
Basta. Parlerò col Dottor, e la discorreremo. Vardè sta lettera, che m'ha dà el portalettere.
Pantalone
A vu; gh'ho dà sette soldi. Bisogna che la vegna da Roma.
Lelio
Può essere. Datemela, che la leggerò.
Pantalone
Con vostra bona grazia, la voggio lezer mi.
(l'apre bel bello)
Lelio
Ma favoritemi... la lettera è mia.
Pantalone
E mi son vostro pare, la posso lezer.
Lelio
Come volete... (Non vorrei nascesse qualche nuovo imbroglio).
Pantalone
(legge) «Carissimo sposo».
(guardando Lelio) Carissimo sposo?
Lelio
Quella lettera non viene a me.
Pantalone
Questa xè la mansion:
«All'Illustriss. Sign. Sign. e Padron Colendiss.».
«Il Sign. Lelio Bisognosi - Venezia».
Lelio
Vedete che non viene a me.
Lelio
Noi non siamo illustrissimi.
Pantalone
Eh, al dì d'ancuo i titoli i xè a bon marcà, e po ti, ti te sorbiressi anca dell'Altezza. Vardemo chi scrive: «Vostra fedelissima sposa Cleonice Anselmio».
Lelio
Sentite? La lettera non viene a me.
Lelio
Perchè io questa donna non la conosco.
Pantalone
Busie non ti ghe n'ha da dir più.
Lelio
Il cielo me ne liberi.
Pantalone
Ti ha fina zurà.
Lelio
Ho detto: possa morire.
Pantalone
A chi vustu che sia indrizzada sta lettera?
Lelio
Vi sarà qualcun altro che avrà il nome mio ed il cognome.
Pantalone
Mi gh'ho tanti anni sul cesto, e non ho mai sentio che ghe sia nissun a Venezia de casa Bisognosi, altri che mi.
Lelio
A Napoli ed a Roma ve ne sono.
Pantalone
La lettera xè diretta a Venezia.
Lelio
E non vi può essere a Venezia qualche Lelio Bisognosi di Napoli o di Roma?
Pantalone
Se pol dar. Sentimo la lettera.
Lelio
Signor padre, perdonatemi, non è buona azione leggere i fatti degli altri. Quando si apre una lettera per errore, si torna a serrar senza leggerla.
Pantalone
Una lettera de mio fio la posso lezer.
Lelio
Ma se non viene a me.
Lelio
(Senz'altro, Cleonice mi dà de' rimproveri. Ma saprò schermirmi colle mie invenzioni).
Pantalone
«La vostra partenza da Roma mi ha lasciata in una atroce malinconia, mentre mi avevate promesso di condurmi a Venezia con voi, e poi tutto in un tratto siete partito...».
Lelio
Se lo dico, non viene a me.
Pantalone
Mo se la dise che l'è partio per Venezia.
Lelio
Bene: quel tale sarà a Venezia.
Pantalone
«Ricordatevi che mi avete data la fede di sposo».
Lelio
Oh, assolutamente non viene a me.
Pantalone
Digo ben; vu no gh'avè impegno con nissuna.
Pantalone
Busie no ghe ne disè più.
Lelio
(Questa lettera vuol esser compagna del sonetto.)
Pantalone
«Se mai aveste intenzione d'ingannarmi, state certo che in qualunque luogo saprò farmi fare giustizia».
Lelio
Qualche povera diavola abbandonata.
Pantalone
Bisogna che sto Lelio Bisognosi sia un poco de bon.
Lelio
Mi dispiace che faccia torto al mio nome.
Pantalone
Vu sè un omo tanto sincero...
Pantalone
Sentimo el fin. «Se voi non mi fate venire costì, e non risolvete sposarmi, farò scrivere da persona di autorità al signor Pantalone vostro padre...». Olà! Pantalon?
Lelio
Oh bella! S'incontra anco il nome del padre.
Pantalone
«So che il signor Pantalone è un onorato mercante veneziano...». Meggio! «E benchè siate stato allevato a Napoli da suo fratello...». Via, che la vaga, «avrà dell'amore e della premura per voi, e non vorrà vedervi in una prigione, mentre sarò obbligata manifestare quello che avete levato dalle mie mani, in conto di dote». Possio sentir de pezo?
Lelio
Io gioco che questa è una burla d'un mio caro amico...
Pantalone
Una burla de un vostro amigo? Se vu la tiolè per burla, sentì cossa che mi ve digo dasseno. In casa mia no ghe mettè nè piè, nè passo. Ve darò la vostra legittima. Andè a Roma a mantegnir la vostra parola.
Lelio
Come, signor padre...
Pantalone
Via de qua, busiaro infame, busiaro baron, muso duro, sfrontà, pezo d'una palandrana.
(parte)
Lelio
Forti, niente paura. Non mi perdo d'animo per queste cose. Per altro non voglio dir più bugie. Voglio procurare di dir sempre la verità. Ma se qualche volta il dir la verità non mi giovasse a seconda de' miei disegni? L'uso delle bugie mi sarà sempre una gran tentazione.
(parte)
SCENA IX
Lelio, Ottavio ed il Dottore.
Lelio
Signor Dottore, vengo pieno di rossore e di confusione a domandarvi perdono.
Ottavio
(a Lelio) Domani la discorreremo fra voi e me.
Lelio
(ad Ottavio) Voi vi volete batter meco, voi mi volete nemico; ed io son qui ad implorare la vostra amichevole protezione.
Lelio
Presso il mio amatissimo signor Dottore.
Dottore
Che vuole dai fatti miei?
Lelio
La vostra figlia in consorte.
Dottore
Come! Mia figlia in consorte? E siete maritato?
Lelio
Io ammogliato? Non è vero. Sarei un temerario, un indegno, se a voi facessi una tale richiesta, quando ad altra donna avessi solamente promesso.
Dottore
Vorreste voi piantarmi un'altra carota?
Ottavio
Le vostre bugie hanno perduto il credito.
Lelio
Ma chi vi ha detto che io sono ammogliato?
Dottore
Vostro padre l'ha detto; m'ha detto che avete sposata la signora Briseide, figlia di Don Policarpio.
Lelio
Ah, signor Dottore, mi dispiace dover smentire mio padre; ma il zelo della mia riputazione, e l'amore che ho concepito per la signora Rosaura, mi violentano a farlo. No, mio padre non dice il vero.
Dottore
Tacete; vergognatevi di favellare così. Vostro padre è un galantuomo: non è capace di mentire.
Ottavio
(a Lelio) Quando cesserete d'imposturare?
Lelio
(mostra ad Ottavio le fedi avute da Napoli) Osservate, se io dico il falso. Mirate quali sono le mie imposture. Ecco le mie fedi dello stato libero, fatte estrarre da Napoli. Voi, signor Ottavio, che siete pratico di quel paese, osservate, se sono legittime ed autenticate.
Ottavio
È vero; conosco i caratteri, mi sono noti i sigilli.
Dottore
Poter del mondo! Non siete voi maritato?
Dottore
Ma per qual causa dunque il signor Pantalone mi ha dato intendere che lo siete?
Lelio
Ve lo dirò io il perchè.
Dottore
Non mi state a raccontar qualche favola.
Lelio
Mio padre si è pentito di aver dato a voi la parola per me di prendere vostra figlia.
Lelio
Perchè stamane in piazza un sensale, che ha saputo la mia venuta, gli ha offerto una dote di cinquanta mila ducati.
Dottore
Il signor Pantalone mi fa questo aggravio?
Lelio
L'interesse accieca facilmente.
Ottavio
(Io resto maravigliato. Non so ancor cosa credere.)
Dottore
Dunque, siete voi innamorato della mia figliuola?
Lelio
Sì, signore, pur troppo.
Dottore
Come avete fatto ad innamorarvi sì presto?
Lelio
Sì presto? In due mesi, amor bambino si fa gigante.
Dottore
Come in due mesi, se siete arrivato jer sera?
Lelio
Signor Dottore, ora vi svelo tutta la verità.
Ottavio
(da sè) (Qualche altra macchina.)
Lelio
Sapete voi quanto tempo sia, ch'io sono partito da Napoli?
Ottavio
Vostro padre mi ha detto, che saranno tre mesi in circa.
Lelio
Ebbene, dove sono stato io questi tre mesi?
Dottore
Mi ha detto che siete stato in Roma.
Lelio
Questo è quello che non è vero. Mi fermai a Roma tre o quattro giorni, e venni a dirittura a Venezia.
Ottavio
E il signor Pantalone non l'ha saputo?
Lelio
Non l'ha saputo, perchè, quando giunsi, egli era al solito al suo casino alla Mira.
Dottore
Ma perchè non vi siete fatto vedere da lui? Perchè non siete andato a ritrovarlo in campagna?
Lelio
Perchè, veduto il volto della signora Rosaura, non ho più potuto staccarmi da lei.
Ottavio
Signor Lelio, voi le infilzate sempre più grosse. Sono due mesi ch'io alloggio alla locanda dell'Aquila, e solo jeri voi ci siete arrivato.
Lelio
Il mio alloggio sinora è stato lo Scudo di Francia e per vagheggiare più facilmente la signora Rosaura sono venuto all'Aquila jeri sera.
Dottore
Perchè, se eravate innamorato di mia figlia, inventare la serenata e la cena in casa?
Lelio
Della serenata è vero, l'ho fatta far io.
Lelio
Ho detto di aver fatto quello che avrei desiderato di fare.
Ottavio
E la mattina, che avete condotto le due sorelle alla malvagìa?
Lelio
Oh via! Ho detto delle facezie, son pentito, non ne dirò mai più. Venghiamo alla conclusione. Signor Dottore, io son figlio di Pantalone de' Bisognosi, e questo lo crederete.
Dottore
Può esser anche che non sia vero.
Lelio
Io son libero, ed ecco gli attestati della mia libertà.
Dottore
Basta che siano veri.
Lelio
il signor Ottavio li riconosce.
Ottavio
Certamente, mi pajon veri.
Lelio
Il matrimonio fra la signora Rosaura e me è stato trattato fra voi e mio padre.
Dottore
Mi dispiace che il signor Pantalone, colla lusinga dei cinquanta mila ducati, manca a me di parola.
Lelio
Vi dirò. La dote dei cinquanta mila ducati è andata in fumo, e mio padre è pentito d'aver inventata la favola del matrimonio.
Dottore
Perchè non viene egli a parlarmi?
Lelio
Non ardisce di farlo. Ha mandato me in vece sua.
Dottore
Eh! Mi pare un imbroglio.
Lelio
Ve lo giuro sulla mia fede.
Dottore
Orsù, sia come esser si voglia, ve la darò. Perchè, se il signor Pantalone è contento, avrà piacere; e se non fosse contento, mi ricatterei dell'affronto ch'egli voleva farmi. Che dice il signor Ottavio?
Ottavio
Voi pensate benissimo. Finalmente, quando sarà maritata, non vi sarà da dir altro.
Dottore
Date a me quelle fedi di stato libero.
Dottore
Ma in questi tre mesi potreste esser obbligato.
Lelio
Se sono stato sempre in Venezia.
Dottore
Ve l'ho da credere?
Lelio
Non direi una bugia per diventare Monarca.
Dottore
Ora chiamerò mia figlia; se ella è contenta, si concluderà.
(parte)